GRANAIO E ANTICHI MESTIERI

Salendo ancora qualche scalino ci si ritrova nella stanza più alta dell’abitazione che secondo la tradizione dell’epoca era adibita a granaio: l’ambiente infatti, meno soggetto all’umidità, era ideale per l’essicatura delle granaglie.

Qui venivano conservati i principali cereali: frumento, sorgo, orzo, semi di girasole e granoturco; il grano posto a terra sul pavimento, in modo da formare grosse “montagne”, veniva continuamente smosso con il palotto (una pala di legno), per favorirne la ventilazione. Una volta maturo, si portava il grano al mulino per la macinatura e la produzione di farina, oppure, mediante l’uso di un piccolo mulino a pietra e di un setaccio, i chicchi potevano essere macinati in casa, ottenendo una farina un po’ grossolana, ma adeguata al consumo domestico.

La stanza è la testimonianza di antichi mestieri e saperi del mondo contadino. È stato ricreato il banco da falegname, con i suoi utensili; e l’angolo del ciabattino, figura tipica di quel tempo, che con un banchetto e semplici strumenti, come spago, pece, chiodini, forme e pezze, poteva risuolare e riparare le calzature.

Alle pareti, i diversi tipi di lampade, segnano il passaggio e l’evoluzione dei metodi di illuminazione, dal lume di candela fino all’elettricità.

Si possono osservare gli strumenti di pesatura dell’epoca: dalle bilance tascabili che i contadini portavano ai mercati, fino ad una bascula originale, perfettamente conservata, utilizzata per pesare grosse quantità; non mancano le caselle per la misurazione e la spartizione dei cereali, tra contadino e padrone. Qui, sono conservati anche tutti gli attrezzi della vita lavorativa rurale, vita scandita dal succedersi delle stagioni, fatta di impegno e fatica come lo dimostrano i semplici strumenti di lavorazione della terra, che insieme agli animali, fornivano il solo aiuto alla forza dell’uomo.